Domenica 7 Giugno ho assistito alla rappresentazione dell’opera "I pagliacci" di Leoncavallo.
La vicenda ruota sulla vita del circo,dove si esibiscono tanti artisti : dal comico al trapezista, dal domatore all’uomo di fatica e cosi’ via.
Nella scena un uomo calvo, brutto e zoppo s’innamora della prima donna,moglie del capocomico .
Il suo cuore ,nonostante tutto palpita d’amore per questa donna, bella e libera.
Un giorno, vedendola sola, s’avvicina inaspettatamente e cerca d’abbracciarla
ma viene respinto con disprezzo .L’uomo ferito nel suo amor proprio, minaccia vendetta e subito dopo informa il marito della donna sulla tresca che corre fra lei e il suo compagno di scena ,giovane bello e aitante ,al contrario del marito, grasso e brutto ma con un cuore tenero e palpitante d’amore per la sua donna.
L’uomo tradito,col voltoinfarinato,pronto per la recita,piange cantando la romanza
"Ridi pagliaccio, col cuore infranto, ridi ch’è l’ora che mi avvelena il core".
E’ proprio l’ora in cui il comico,nella finzione deve uccidere i due amanti.
L’uomo tradito, stravolto da l dolore, lava col sangue l’onta subita.
La folla appena intuisce la tragedia urla per l’orrore .
Anch’io mi sono sentita molto emazionata,come se avessi partecipato di persona alla tragedia. bellissima la musica e tante le ovazioni.
Tanti, tantissimi anni fa, ero ancora un ragazzo, mia zia mi portò alle Terme di Caracalla, a Roma, per assistere praticamente a due opere che spesso vengono giudicate minori: I Pagliacci del Leocavallo e la Cavalleria Rusticana di Mascagni. Non so se per l’austera bellezza dell’antico scenario o per la musicalità delle due opere quello spettacolo è ancora vivo in me e lo ricordo con estremo piacere.Tuttavia al primo posto nel mio cuore restano sempre le opere del grandissimo Puccini che continuano a commuovermi anche se le ho viste ed ascoltate decine di volte.
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