Ai miei tempi, le vacanze oltre i confini della propria città o paese, era prerogativa dei ricchi e degi uomini d’affari.
Oggi tutti amano lasciare il proprio ambiente, per conoscere nuovi luoghi e nuova gente.
Con la contestazione del 68,i giovani ci hanno aperto le porte del mondo;hanno cominciato loro a varcare la soglia del nostro piccolo mondo, attratti dai concerti londinesi , che richiamava folle da tutto il mondo.
E con i viaggi e i concerti è arrivata anche la droga, la peste del secolo.
Comunque oggi non sono solo i giovani , che con lo zaino in ispalla si avventurano nei meandri del mondo; ma chiunque ha assaporato il piacere del nuovo non può fare a meno di ripetere l’esperienza.
Tramite i mass-media si è saputo che molte famiglie si sono indebitate con le banche pur d’uscire da casa e andare in vacanza.
E’ lontano il tempo in cui i vecchietti morivano, senza conoscere il mondo che li circondava: i montanari non conoscevano il mare e gli abitanti delle coste non conoscevano nulla al di la’ del mare.
già i tempi sono cambiati e chi può fa bene a viaggiare e conoscere il mondo…..io,forse sono antica però non farei mai e poi mai un debito se non per qualche cosa di indispensabile non certo per un viaggio di piacere….. un saluto Ida
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