Domenica 28 Settembre, Papa Francesco ha voluto festeggiare i nonni, la storia del nostro paese.
Senza i nonni non ci potrebbe essere nè presente,nè futuro. Essi sono la nostra memoria avendo già una lunga vita dinanzi a sè.
Sono loro i più vicini ai piccoli; spesso li custodiscono quando i genitori sono al lavoro. Approfittano di quei momenti per aprire il loro cuore
alla fede,al rispetto e all’amore per le bellezze della natura .
Ricordo ancora con tenerezza i momenti in cui facevo ammirare ai miei nipotini, il volo degli uccelli, lo sbocciare di un fiore e poi l’azzurro del mare e del cielo.
Raccontavo a mo’ di storielle le parabole del Vangelo, mettendo in evidenza l’ amore per il povero, per l’ammalato e la condivisione con chi ci chiede aiuto.
Rispettiamo i nostri vecchi e non abbandoliamoli mai anche quando perdono il ben dell’intelletto.
Ricordiamo che, anche se perdono la memoria, essi sono sempre sensibili alle espressioni d’amore nei loro confronti.
Ai piedi di una scalinata
una bambina fissa un fiorellino
e poi chiede alla nonna:
-Perchè quel fiorelino
è nato sotto il gradino?
Sorride la nonna
e poi risponde:
– E’ un miracolo di Dio!
– Ma come ha fatto?
-Un semino dal vento
è stato trasportato,
un mucchietto di terra l’ha coperto;
la pioggia l’ha germogliato;
il germoglio è diventato piantina
con un bocciolino,
da cui è nato il fiorellino
La bambina sorride alla nonna,
grata per averle spiegato
il mistero della vita
Sebastiana Aru Atzori