Ho letto l’autobiografia di Sofia Loren ed ho apprezzato il suo stile semplice e personale.
E’ stata sincera nel descrivere la sua umile e triste adolescenza, senza la figura paterna, uomo senza scrupoli nell’abbandonare la famiglia dove non vi era alcun sostegno.
Sofia Loren ha sofferto in pieno i disagi della guerra: i bombardamenti, la fame, la disoccupazione e così via. Sofia ha tardato a fiorire come donna: era alta , magrissima e bruttina, presa in giro dai suoi compagni. Ma il brutto anatroccolo all’improvviso si trasformò in un meraviglioso cigno.
Subito le si aprirono le porte del successo ed in breve tempo , Sofia, diventò un mito grazie all’ opera del regista Carlo Ponti che divenne suo marito.