Da un articolo della rivista DI PIU’, su una lettera che Massimo Giletti aveva inviato a Vittorio Sgarbi in risposta ad una sua provocazione sui contributi pensionistici dei politici, è scaturita una rifessione.
Facendo un confronto tra passato e presente, l’impegno dei politici al servizio del paese era gratuito. La pubblicità dell’aspirante parlamentare, era data dal suo vissuto in campo lavorativo, morale, sociale e umano. Se non si avevano questi attributi, i cittadini non potevano adire alle poltrone parlamentari. Con le idee chiare si realizzavano programmi che portavano benefici a tutti: posti di lavoro, cultura per tutte le classi sociali, esonero delle tasse scolastiche, sostentamento alle famiglie numerose con premi sulle nascite, l’istituzione di colonie marine e montane per i bambini deboli e così via.
Oggi anzichè progredire, questi benefici stanno scomparendo creando grave crisi in tutti i settori.
Come si potrebbe rimediare? Forse diminuendo il numero dei parlamentari e appoggiando quei cittadini dotati di vero spirito patriottico, come ai tempi di Garibaldi, che amava combattere gratuitamente per la giustizia, la libertà e l’indipendenza non solo del proprio paese ma del mondo intero.